Creato a Milano ai tempi di Ludovico il Moro, è ancora prodotto in svariate città da fornai e pasticceri secondo la ricetta tradizionale.
Una delle leggende più popolari sulla sua origine è la seguente. Una volta il cuoco di corte doveva preparare un sontuoso pranzo di Natale a cui furono invitati molti aristocratici, ma la torta, dimenticata nel forno, bruciava. Vedendo la disperazione del cuoco, Toni, un giovane garzone di cucina, propose una soluzione: « Con gli avanzi nella dispensa – un po ‘di farina, burro, uovo, scorza di lime e un po’ di uvetta – ho fatto questa torta. Se non hai nient’altro, puoi portarlo in tavola. »
Il cuoco acconsentì, gli ospiti ne furono tutti entusiasti e al Duca, che voleva conoscere il nome di quella prelibatezza, lo chef ha svelò il segreto: questo è il Pan de Toni (= pane di Toni). Così dalla frase Pan de Toni , è nata la parola panettone .
Il panettone, il dolce lievitato di fama mondiale, le cui vendite raggiungono l’apice durante le settimane prima di Natale, viene prodotto in Italia con più di 7.100 tonnellate ogni anno, di cui circa il dieci per cento viene venduto a livello internazionale. È motivo di orgoglio nazionale e, dal 2005, è stato uno degli oltre cento alimenti soggetti a un processo di autenticazione formale ai sensi della legge italiana. In Italia, il panettone è considerato una specialità lombarda nostrana sin dal XIX secolo, quando i libri di cucina, come il Nuovo cuoco milanese economico del 1853 di Giovanni Felice Luraschi, ha posto saldamente le radici della ricetta originale nel territorio milanese.
In Italia le regole per fare questa prelibatezza sono più rigide che mai : per essere etichettato come tale, un panettone autoctono deve essere composto da non meno del 20% di canditi, 16% di burro e uova almeno il 4% tuorlo. Ma i tentativi del ministero dell’agricoltura italiano di applicare questi standard all’estero non hanno avuto successo.
Il panettone è stato sin dall’inizio un prodotto mondano. Dal medioevo in poi la pasticceria era adatta a un giorno di festa proprio perché prevedeva ingredienti di difficile reperibilità. Nel XV secolo – un periodo in cui la farina di pane di solito comportava cereali più economici come il farro e la segale – il primo panettone era fatto interamente di farina di frumento. E dato il clima dell’Italia settentrionale, aggiunte come il cedro candito o la scorza d’arancia sarebbero dovute arrivare da centinaia di chilometri di distanza, oltre, forse, anche i confini dell’Italia odierna.
Il panettone, la quintessenza della torta per le feste potrebbe avere una storia ricca e leggendaria, ma l’aspetto più importante è che il suo sapore e la sua consistenza sono rimasti gli stessi nel corso dei secoli. Ciò che lo distingue da altre torte e dessert è il metodo di lievitazione, che produce un’acidità simile al lievito naturale, conferendogli una consistenza deliziosamente soffice.
Per gli italiani, il panettone è una questione di ricordi; un boccone è tutto ciò che serve per riportare i ricordi felici delle vacanze con amici e familiari. Tipicamente servito con un vino da dessert come il Marsala, il panettone è una consolante delizia di mezzogiorno o del dopo cena che tutta la famiglia può gustare.
Inoltre la sua forma bombata gli conferisce inoltre un aspetto festoso ed elegante che lo rende perfetto come centrotavola durante le feste.
Preparare il tuo panettone è un processo complicato, quindi ti consigliamo di seguire una ricetta in modo ineccepibile e se ti va potrai farlo seguendo la che pubblicheremo nel prossimo articolo!